Colore dei denti: tutto quello che c’è da sapere

Il colore dei denti è determinato dalla genetica. Al momento della nascita infatti, ogni individuo avrà un sorriso dal colore predefinito, che con l’avanzare dell’età, per abitudini o invecchiamento naturale, subirà dei cambiamenti. Molti, ad esempio, possiedono una dentatura che tende naturalmente ai toni del giallo, altri invece, che tende al grigio. Vediamo tutto quello che c’è da sapere.

 

 

Cosa determina il colore dei denti?

 

 

Oltre la genetica, il colore dei denti dipende principalmente da due fattori: il primo è la colorazione della dentina, cioè la parte di dente che si trova immediatamente al di sotto dello smalto e che, di natura, ha un colore giallastro. Il secondo invece, dipende dallo spessore dello smalto: questo tessuto ricopre la parte del dente esposta al cavo orale ed è costituito per il 4-5% da acqua e componenti organiche e il restante da sostanze inorganiche ( calcio, potassio, sodio, fosforo, cesio…). Le tonalità traslucide dello smalto, variabili dal bianco all’avorio, fanno trasparire il colore della dentina sottostante. Di conseguenza, in linea di massima, più spesso è lo smalto e più bianco appare il dente, e viceversa.

 

Un altro fattore che potrebbe determinare il colore dei denti è l’alimentazione. Infatti, anche una persona con un’ottima igiene orale può ritrovarsi con fastidiose macchie gialle sui denti, dovute ai pigmenti contenuti in alcuni alimenti e bibite colorate che aderiscono agli strati superficiali della placca e modificano la pigmentazione del dente. Similmente, anche il tabacco da masticare e il fumo di sigaretta, possono favorire un progressivo ingiallimento della superficie del dente. Nello specifico ecco quali sono gli alimenti tendono ad aderire alla placca batterica dentale:

 

  • Caffè, vino rosso e succhi di frutta di colorazione scura: essendo lo smalto un materiale poroso, di conseguenza qualsiasi tipo di bevanda di color scuro viene assorbita e può rischiare di ingiallire i denti;
  • Coca Cola e bibite gassate: l’acido e i cromogeni presenti in queste bevande possono comportare un grave scolorimento dei denti;
  • Ghiaccioli, granite e caramelle: se questi alimenti riescono a far cambiare colore alla nostra lingua, di conseguenza succederà anche per i nostri denti;
  • Frutti di bosco: mirtilli, ciliegie, melograni, more e tutti i frutti dai colori intensi pigmentano lo smalto dentale (come i succhi di frutta).

 

 

Cause esterne ed erosione dello smalto

 

 

Abbiamo parlato di alcuni fattori che possono compromettere il colore naturale dei nostri denti, tra cui: l’alimentazione, lo spessore dello smalto e la genetica. Esistono però, altre cause esterne che spesso comportano delle alterazioni più o meno gravi dello smalto. Nel dettaglio ecco quali sono quelle più comuni:

  • L’esposizione ad agenti chimici o l’assunzione di particolari farmaci ad alto dosaggio ( come la tetraciclina);
  • Fluorosi dovuta all’assunzione protratta di un quantitativo eccessivo di fluoro. Questa patologia si manifesta con delle chiazze bianche irregolari che, con il tempo, tendono a diventare gialle o marroni, modificando il colore dei denti;
  • Ipocalcemia: cioè una diminuzione del calcio ematico nell’individuo, che può determinare diverse complicanze per i denti, essendo molto deboli;
  • Traumi durante la dentizione;

Inoltre, ci sono patologie, come ad esempio il reflusso gastroesofageo, che pur interessando lo stomaco, possono influenzare negativamente la salute del cavo orale e quindi dei nostri denti. Una di queste, per esempio, può essere la Bulimia. Con il passare del tempo, la salita involontaria e regolare dei succhi gastrici che attraversano la bocca, può corrodere lo smalto e portare all’erosione dentale. I sintomi sono abbastanza evidenti: denti più gialli, smalto quasi trasparente, aumento della sensibilità al caldo e al freddo.

A queste si aggiungono anche cause meccaniche, come lo spazzolamento troppo intenso, la malocclusione dentale, problemi alla masticazione e il bruxismo. Quest’ultimo è l’azione involontaria di stringere e digrignare i denti durante il sonno, azioni che comportano traumi di sfregamento allo smalto dentale e, di conseguenza, all’erosione.